Il CANT Z1007bis « Alcione », Bombardiere Italiano della Seconda Guerra Mondiale

The CANT Z1007bis « Alcione », Italian bomber of the Second World War

Un CANT Z-1007bis, la 176° squadriglia R.S.T. (Ricognizione Strategica Terrestre), danneggiato all'atterraggio sul terreno dell'aeroporto di Palermo Boccadifalco.

Il CANT Z 1007bis progettato dall'Ing. Filippo Zappata, nel marzo 1937 venne presentato il primo prototipo prodotto dalle Officine CRDA CANT (Cantieri Riuniti dell'Adriatico - Cantiere Navale Triestino).
Costruito interamente in legno divenne la punta di lancia delle nostre squadriglie di bombardieri per tutta la Seconda Guerra Mondiale. I nostri equipaggi sul CANT diedero prova di grandi capacità e buona preparazione dando prova di coraggio e di eroismo su tutti i fronti. Z-1007 "Alcione".
Il CANT Z-1007bis si rivela un bombardiere riuscito con maggiore successo rispetto al suo predecessore il CANT Z-1007, progettato dall'Ing. Filippo Zappata, il cui prototipo fu presentato per la prima volta nel 1937. Gli ordinativi del velivolo si fecero sempre più importanti e tra gli anni 1939 e il mese di dicembre del 1942, le officine CRDA CANT (Cantieri Riuniti dell'Adriatico - Cantiere Navale Triestino) ne vennero costruiti circa 450 esemplari.
Un altro centinaio di esemplari furono costruiti su licenza dalle Industrie Meccaniche Aeronautiche Meridionali (IMAM) negli stabilimenti di Napoli.

Un CANT Z-1007bis, a doppia deriva.

Totalmente in legno supera tutte le prove di robustezza e affidabilitàLe differenze tra il modello iniziale dotato di motore Isotta-Fraschini Asso, e quello "bis", sono tali che di fatto si tratta di un aereo completamente nuovo: gli alloggiamenti e supporti motore sono rafforzati e ingranditi come pure la parte anteriore della fusoliera; il vano bombe viene posto in posizione più tradizionale. La torretta della mitragliera dorsale diventa una "delta E" e viene munita di una mitragliatrice Scotti da 12,7 mm rimpiazzata a partire dalla serie XI a, da una Breda V.
I primi 80 CANT Z-1007bis avranno un impennaggio monoderiva mentre i successivi esemplari riceveranno una bideriva, questo permetterà una migliore difesa del settore posteriore e un controllo più efficace dell'apparecchio in caso di volo con potenza asimmetrica.
L'esperienza della guerra suggerirà in seguito un grande numero di migliorie. Queste non saranno fatte per colpa della fine della guerra, ma permetteranno al Cant Z 1007bis di avere una operatività soddisfacente fino alla fine della guerra.
Fra le modifiche più importanti effettuate secondo un programma ben definito fra le quali menzionare la sostituzione del precedente visore da bombardamento tipo Jozza con uno più moderno di produzione tedesca il Lofte 7d.
Fu migliorato l'armamento difensivo laterale istallando mitragliatrici da 12,7 mm al posto di quelle esistenti SAFAT da 7,7 mm; l'installazione di un sistema d'autopilota Siemens e un aumento della potenza motrice con la scelta di motori Piaggio R-XI bis.
Tutte queste modifiche obbligheranno gli aerei a subire dei fermi tecnici in cantiere e in fabbrica.
Per soddisfare le necessità della ricognizione strategica a un gruppo di venti aerei furono aggiunti dei serbatoi supplementari sotto il vano bombe (700 lt.) e nella fusoliera (300 lt.), migliorando così l'autonomia che superava di molto i 1000 km.
Sei velivoli saranno poi trasformati in ricognitori fotografici con apparecchi fotografici Robot e altri 12 esemplari monoderiva, appartenenti alla prima serie, verrano trasformati in "bengalieri" per il lancio di artifizi luminosi in luogo d'operazione.
Allo stesso tempo le officine del CRDA svilupperanno un nuovo modello di Cant Z dalle caratteristiche più avanzate particolarmente in ciò che concerne la velocità massima raggiungibile.
Il prototipo ottenuto dalla elaborazione del Cant Z-1007bis (MM24558) sul quale il nuovo propulsore Piaggio P. XIX R.C. 45 da 1.180 CV rimpiazza il superato P-XI, raggiunge i 500 km-h performance ragguardevole per un trimotore.
La massa a pieno carico passa da 2,4 tonnellate (in sovraccarico) a 2,5 t.
Con un carico utile di una tonnellata.
Questo nuovo modello sa rà chiamato Z-1007ter che si rivelerà in molti casi superiore al bimotore Z-1018 che doveva rimpiazzarlo.

Un CANT Z-1007bis sorvola le montagne dell'Epiro. Appartiene alla 210a squadriglia, 50° gruppo, 16a squadra di bombardamento terrestre.

E' interessante far notare che pur riconoscendo unanimemente la superiorità del bimotore sul trimotore, si è continuato a lavorare su quest'ultimo con risultati alquanto positivi.
Il CANT Z-1007 resta il bombardiere più affidabile della Regia Aeronautica dopo tre anni di duro servizio su tutti i fronti, impegnato in condizione di inferiorità sempre più evidenti.
Per questa ragione, la sua utilizzazione sovente limitata alle operazioni notturne, permetterà lo stesso ai vari comandi nel teatro d'operazioni nel Mediterraneo, di dare prova di valore e competenza.
La superiorità del Z-1007 sugli altri bombardieri italiani, è definitavene confermato nel corso dell'estate del 1943 allorché lo stato maggiore dell'Aeronautica decide che, nell'attesa dell'entrata in servizio del CANT Z-1018, le squadriglie operative dovranno essere dotate solamente dei trimotori dell'ing Zappata; da tempo è iniziato il ritiro progressivo degli SM-79 dalle operazioni di bombardamento trasformandoli in aerosiluranti, mentre i Fiat BR 20 passano al servizio di osservazione e ricognizione aerea.
Solo alcuni SM-84 restano operativi in prima linea con la 43° squadra.
Malgrado il buon lavoro fatto dai laboratori di progettazione e principalmente dal l'ing Zappata, che nel frattempo è nominato direttore tecnico della società Breda, l'industria aeronautica di guerra italiana non riesce a produrre e mettere in linea un bombardiere moderno in grado di controbattere la superiorità tecnica dei velivoli similari degli alleati.

Esemplari mono e bideriva della 35a squadra durante l'inverno 1940/41; si nota la diversa mimetizzazione dei velivoli.

Con la situazione continuamente degradata a causa dei bombardamenti alleati sui centri industriali del nord Italia, la produzione del CANT Z-1007ter resta limitata e non esercita che una debole influenza sul corso delle operazioni.
Fra i mesi di febbraio e agosto 1943 non ne saranno costruiti che una sola serie di cinquanta esemplari.
Inoltre a causa della scarsità di motori P-XIX necessari anche al caccia-bombardiere Re.2002, i primi undici Z-1007ter sono equipaggiati di propulsori Piaggio P-XI bis, il cui uso avrà ripercussioni inevitabilmente negative sulle performance della macchina.
Nel 1940 verrà approntato un modello di idrovolante chiamato CANT Z-516 direttamente derivato dal Z-1007 e testato sul lago di Bracciano sotto la supervisione del 2° Centro Sperimentale di Vigna di Valle.
L'aereo non avrà nessuna pratica applicazione nei programmi militari dello Stato Maggiore, dunque il modello testato e pronto per la produzione in serie sa rà reinviato al costruttore e riportato allo standard terrestre eliminando gli ingombranti scarponi galleggianti e le generose derive verticali a disegno quadrato che ne hanno caratterizzato fortemente l'aspetto esteriore.
Nei piani del Gen. Ferdinando Raffaelli più che un un idrovolante per operazioni anfibie, c'era un ardito progetto di aerei radioguidati a distanza, a guisa di bombe, condotti da un aereo "madre". Le prime prove risulteranno soddisfacenti e viene programmata un'azione di guerra con destinazione lo scacchiere marittimo che in quel momento vedeva impegnata la flotta inglese e quella italiana.
Per la bisogna vengono approntati due strani trimotori uno il CANT Z-1007, "conduttore", a bordo le quale prende posto il generale Raffaelli, e un SM-79 dipinto d'un colore giallo sgargiante, caricato con 1000 kg d'esplosivo per essere teleguidato contro una grossa unità navale inglese.L'azione iniziata sotto i migliori auspici, per il fattore sorpresa che l'avrebbe accompagnata, con il decollo da Guidonia il 12 agosto 1942 dei due aerei, non ebbe fortuna: subito dopo l'abbandono da parte del pilota del SM-79, lanciatosi con il paracadute, un banale guasto a un condensatore del sistema di radio-guida nell'aereo madre, rende impossibile la trasmissione degli ordini e il Savoia Marchetti col solo pilota automatico continua in volo rettilineo fino in Algeria, dove si schianta.
A seguito del ritrovamento dei resti dell'aereo senza equipaggio da parte dei soccorritori, verrà inviata alla commissione italiana d'armistizio, da parte delle forze collaborazioniste francesi presenti in quel paese, una nota di servizio in cui si esprimeva tutto lo stupore per il fatto.

CANT Z-1007bis, dell'aviazione co-belligerante al decollo dall'aeroporto di Lecce.

A conclusione di queste note introduttive sulla carriera operazionale del CANT Z-1007, riteniamo opportuno menzionare alcune opinioni concernenti le qualità del volo.
Tutti i piloti che hanno avuto la fortuna di pilotare questo aereo rimpiangono questo buon trimotore nel quale riponevano una grande fiducia rimasta inalterata per tutto il corso della guerra.
Il Z-1007, è un aereo solido e capace di incassare, è anche molto stabile.
Ha una buona capacità di mira e di inquadramento del bersaglio e la sua ottima sistemazione dei posti di difesa e una preda difficile per la caccia avversa.
Il decollo è semplice senza la tendenza a derapare anche a pieno carico; atterra con facilità alla portata di tutti anche dei piloti poco allenati.
I comandi di volo sono leggeri e rispondono rapidamente a tutte le sollecitazioni sia ad alta velocità che a quella ridotta. Il volo a spinta asimmetrica "slip string" non richiede alcuna abilità particolare dovuto a una abile compensazione delle superfici di controllo.
Notiamo che la disposizione uno dietro all'altro, in tandem, dei piloti, a cui l'ing. Zappata teneva molto, permise una riduzione della sezione della fusoliera.
Bisogna ancora far notare che certe unità in area d'operazione rilevano in molte occasioni che il CANT z-1007 costruito dall'IMAM mostrano quasi sistematicamente dei difetti contrariamente a quelli provenienti dalle catene di montaggio della CRDA, difetti dovuti a una scarsa qualità del lavoro e una messa a punto insufficiente. Lo stato maggiore interviene energicamente per rimettere le cose a posto. La produzione del CANT Z-1007 conoscerà almeno quattordici serie realizzate in cinque anni, fino al 1944 al momento dell'occupazione tedesca del nord Italia.

CANT Z-1007bis, della 261a squadriglia basata a Rodi nel Mare Egeo.

Non solamente le officine CRDA, ma anche IMAM e Piaggio parteciperanno a questo sforzo. Mentre la società napoletana conclude regolarmente la fabbricazione dei cento "bis" ordinati, Piaggio ne consegna solo una piccola parte dei centocinquanta "ter" in costruzione nelle sue officine di Finale Ligure.
In totale, più di seicento esemplari verranno costruiti - il numero esatto non può essere precisato per mancanza di documenti in merito - numero consistente considerata la capacità limitata dell'industria italiana. Questo situa il trimotore della CDRA al secondo posto fra i bombardieri italiani impiegati nel corso della seconda guerra mondiale (dopo i 1 200 S.M-79).
Battezzato col nome di "Alcione" i primi CANT Z-1007 vengono assegnati alla 16 squadra, con sede Vicenza, verso la metà di maggio del 1939 rimpiazzando i vecchi SM-81 che formano le squadriglie 210 e 211 del 50 gruppo.
Nel mese di agosto seguente, le squadriglie 212 e 213 del 51° gruppo riceveranno il nuovo aereo.
Si completa così la trasformazione delle squadre che, in dicembre, possiedono trentuno CANT che rappresenta la quasi totalità della produzione della CRDA.
E' in seno alla 16 squadriglia che avverrà l'addestramento degli equipaggi contenti di avere finalmente un velivolo "buono alla guerra" come il Cant.
Per ironia della sorte, i primi quattro Z-1007bis sono consegnati alla 47ª squadriglia nella base di Ghedi, vicino Brescia, e che verrà sorpresa in piena transizione e addestramento su questi nuovi velivoli, dalla dichiarazione di guerra.

Una foto del CANT in volo.

Il debutto operazionale del nuovo bombardiere si situa in agosto del 40 allorché la 47ª squadra è spostata a Trapani-chinisia con una trentina d'aerei i previsione dell'offensiva aerea sull'isola di Malta.
L'inverno del 1940-41 è molto duro per gli equipaggi della 47 squadra et per quelle delle 50, 41 e 95 gruppi che si contendevano il cielo freddo e ostile dei Balcani dove affronteranno in innumerevoli scontri gli irriducibili PZL greci e i Gloster "Gladiator" della RAF. Nel mese d'aprile 1941 l'attacco scatenato contro la Yugoslavia mette ancora in azione i CANT Z-1007bis delle 47°, 35' et 16° squadriglie che bombardano la base di Mostar difesa con determinazione dai Bf-109 slavi.
Il Corpo Aereo Italiano (CAI) che su ordine di Mussolini partecipa alla battaglia d'Inghilterra, comprende un distaccamento di CANT Z-1007bis, la 172° squadriglia R.S.T. (Ricognizione Strategica Terrestre). All'inizio della guerra questa e operativa sui Fiat BR-20 e agisce nel mezzogiorno di Francia. Spostato a Chièvres, i CANT Z. effettuano una sola missione di diversione su Great Yearmouth nel mentre che dei BR-20 attaccano in forze il porto di Harwich.
Nello scacchiere del mare Egeo, i CANT Z-1007bis,reclamati con forza da Ettore Muti che comanda il 41 Gruppo, arriveranno verso la fine del mese di agosto del 1940. Abbinandosi nelle azioni, con i sei bombardieri a largo raggio d'azione SM-82, i quindici CANT Z attaccano a più riprese obiettivi in Medio Oriente, accusando la perdita di due soli aerei atterrati per ragioni tecniche, uno in Syria e l'altro in Turchia.
Rinviato a Brindisi nel corso delle operazioni contro la Grecia, il 41 Gruppo è rimpiazzato a Gadurra (Rodi) dal 50 gruppo resosi disponibile con la fine delle operazioni Greco-Yugoslave.
La 172 squadriglia RST eviene egualmente spostata nell'area orientale del Mediterraneo dopo un breve periodo, privo di successi, passato sulla Manica.I Cant Z di ricognizione strategica sono molto apprezzati su questo nuovo teatro d'operazione effettuando un prezioso lavoro di sorveglianza et di controllo sui porti egiziani.L'attività del CANT Z-1007bis nel mare Egeo è intenso e ricco di successi. Sono utilizzati soprattutto contro Creta e contro le forze navali britanniche durante l'attacco germanico contro l'isola.
Il 21 maggio 1941, nel corso di una missione diretta contro il naviglio inglese, il dragamine "Juno" viene affondato e qualche giorno dopo viene danneggiato il dragamine "Imperial".

Un CANT Z-1007ter della 190a squadriglia si dirigono verso la Yugoslavia per rifornire i partigiani di Tito; si nota la scorta probabilmente caccia Macchi MC-202.

Il brusco cambiamento di clima, dell'inverno italiano e il caldo torrido del mare Egeo e di altre basi dell'area, ai quali sono sottoposti i CANT, provocano qualche avaria alle strutture in legno dell'aereo che con il fenomeno del distacco delle parti incollate e dei rivestimenti determinano delle deformazioni permanenti. La penuria endemica di metalli leggeri in Italia fin dagli anni trenta, e l'incapacità per la nostra industria aeronautica a orientarsi verso aerei plurimotori totalmente metallici, dava ora risultati negativi per la operatività dei velivoli.
Nel mese di settembre 1941, il 50 gruppo viene richiamato sul territorio metropolitano, rimpiazzato a Rodi dalla 47 squadriglia che continua le operazioni principalmente diretto contro il traffico marittimo del Mediterraneo orientale e parallelamente il 51 gruppo svolge una attività identica nel settore occidentale contro i convogli provenienti da Gibilterra.
In Libia, nel 1941, la presenza dei CANT Z1007bis e inizialmente limitata a qualche esemplare appartenente alle squadriglie RST 175 e 176. Queste diverranno sempre più importanti per il successivo arrivo di tutta la 35° Squadra in aprile 1942.
Con i suoi trentadue aerei, partecipa al bombardamento della piazza forte di Tobruk fino alla sua riconquista e alla progressione verso El-Alamein.
Nel momento della sua assegnazione sulle basi della Cirenaica, la 35 squadra è attaccata da un commando britannico a Barce, che gli costa la distruzione di sette apparecchi e il danneggiamento di altri due.
L'efficacità operazionale delle unità sono nettamente diminuite. Si rimedierà a questo stato di cose con l'invio di nuovi aerei provenienti dal territorio metropolitano.
Lo sfondamento del fronte italo tedesco a EL-Alamein e il conseguente arretramento delle truppe dell'Asse, segue ovviamente anche lo spostamento verso occidente della 35 Squadra.
A metà dicembre del 1942 inizia il ritiro e il rimpatrio dell'86mo gruppo e, un mese più tardi, quello del 95mo.
La 47 squadra contribuisce efficacemente a supporto alle operazioni di terra dell'Asse, operando dagli aeroporti di Gadurrà e di Maritza situati nell'isola di Rodi.
Nel 1942, si accentua il carattere aeronavale dell'attività dei CANT Z e si raggiunge l'apice delle azioni nella "battaglia di mezzo giugno" alla quale partecipano quattro gruppi ( quali la 29, 33, 50 e 51) e due squadre ( quali le 35 e 46) che sono basate ad Alghero e Villacidro in Sardegna, nonché dalle basi di Trapani e in Sicilia; altri interventi in provenienza dalle basi di Barce et Maritza.
Qualche CANT Z-1007bis sono impiegati sul fronte Russo nel corso di missioni speciali.
Lo sbarco degli alleati in Africa del nord francese (Operazione "Torch"), imprime un ritmo insostenibile per l'attività dei bombardieri che sono sempre di più provati dalla fatica e dallo stress.Al primo posto come sempre, i CANT Z-1007bis dei 25°, 29°, 33°, 50°, 51°, 106°, 107°, 88° et 16° gruppi con settantacinque esemplari solamente di cui trentanove "buoni per la guerra": alla Regia Aeronautica non restano che centocinquanta bombardieri di tutti i tipi a contrastare l'implacabile armata alleata.
Nel momento in cui le perdite di aerei CANT Z-1007bis sugli obiettivi d'Algeria fa ruotare in senso negativo e irreversibilmente il grado di operatività delle unità al fronte, la produzione nazionale del velivolo si attesta attorno ai sette- dieci esemplari al mese.

CANT Z-1007bis, dell'Aeronautica Repubblicana della R.S.I. - Anche se i colori sono dell'Aviazione Germanica, l'aereo appartiene al gruppo di bombardamento "Ettore Muti".

In giugno del 43 viene organizzato a Perugia il "Raggruppamento da Bombardamento", armato di una trentina di velivoli CANT Z-1007bis e ter provenienti dai gruppi 28°, 86°, 88" et 106°.
Le altre unità presenti in questo momento in nord Italia attendono con impazienza nuove dotazioni.
Nel corso dei giorni successivi il 15 giugno il 51° gruppo riceve una dozzina di bombardieri francesi Loiré et Olivier LeO.451 quali prede di guerra, e altri distaccamenti integreranno i loro gruppi con Junkers Ju-88 concessi dai tedeschi.
L'invasione della Sicilia prologo dell'attacco al "ventre molle" dell'Asse, vede i CANT opporsi vanamente alle operazioni di sbarco lungo la costa orientale dell'isola.
L'utilizzazione dei velivoli come ricognitori fotografici sono posti alle dirette dipendenze dello stato maggiore del comando Regia Aeronautica Sicilia.
I mesi di luglio e agosto 1943 vede il "Raggruppamento di Bombardamento" ridurre i velivoli ai minimi storici: su diciannove in carico solo solo tredici sono efficienti e in grado di volare.
Al 31 luglio 1943, i CANT Z-1007bis e 1007ter in attività presso le unità di bombardamento sono settantanove, di cui sedici "buoni alla guerra", su un totale effettivo di duecentotrenta.
Dopo l'armistizio una quarantina sfuggiranno ai tedeschi spostandosi in Sardegna ad Algjera, da dove, riprenderanno la lotta questa volta contro Wehrmacht che ripiega in Corsica.
La Repubblica Sociale appena formatasi mette in organico di forze operanti un gruppo di bombardamento con dei CANT (senza mai impiegarlo, del resto); al sud invece, la Regia Aeronautica riorganizza completamente le sue forze ricostituendo l'88 gruppo utilizzando gli elementi costitutivi delle squadriglie 19, 190, 260 et 265 dotati principalmente di CANT Z-1007ter.
L'utilizzazione dei velivoli sa rà limitato a l'approvisionamento dei partigiani di Tito e le unità dell'Esercito Italiano operanti con la resistenza Yugoslava.
In quell'area d'operazione viene a prodursi un terribile episodio che costa la vita a ventisei giovani aviatori italiani.
Il 14 maggio 1944, rientrando da una missione di approvvigionamento dalla zona di Kolasin, una formazione di dodici CANT rimasti senza scorta, viene attaccata da una ventina di BC-109G della Luftwaffe.
Cinque aerei vengono abbattuti e due gravemente danneggiati e obbligati ad atterrare a Lecce - Galatina con dei morti e feriti a bordo.
Dopo questa tragica giornata le missioni non si faranno che in notturna fino al completo abbandono dell'area della caccia nemica.
Alla fine delle ostilità in Europa, l'88 gruppo possiede ancora dodici CANT Z-1007bis e ter sui seicento prodotti.

Un CANT Z-1007bis, "Bir-Hakeim", immatricolato Francia Libera (FL-AVM) catturato a Enfidaville (Tunisia).

A conclusione di questo riassunto delle attività di guerra dei CANT "Alcione", ricordiamo che numerosi esemplari dei Z-1007bis saranno incorporati alle unità di seconda linea (Gruppi Complementari) che avranno come incarico l'addestramento e la formazione dei futuri equipaggi militari e alle scuole di specializzazione di Aviano, Malpensa et Jesi.
Dopo la guerra, l'uso dei Cant Z-1007 è limitato, sono in cattivo stato e i pezzi di ricambio sono rari, l'ultimo sa rà riformato nel 1948.
Annotiamo infine che una decina di Z-1007 hanno volato con i colori della Luftwaffe; si tratta di aerei catturati dai tedeschi dopo l'8 settembre. Il loro impiego rimarrà limitato alle scuole di bombardamento.
Un Z-1007bis abbandonato a Enfidaville, vola con i colori francesi per tutto il 1946. Dopo la sostituzione dei motori Piaggio con dei Pratt and Whitney, viene battezzato "Bir-Hakeim" e immatricolato successivamente FC, poi, FL-AVM.
Utilizzato per i suoi spostamenti dal gen. Marmier e in seguito dal gen. De Gaulle.