Gloster Gladiator caccia intercettore, monoposto, biplano britannico

Gloster Gladiator British biplane single-seater interceptor fighter

05 agosto 2024

Il Gladiator segnò la fine dell'era del caccia biplano.
Velivolo monoposto della Raf fu insieme al Fiat CR 42 e il

Velivolo da caccia, biplano, monomotore, monoposto a struttura metallica di fabbricazione italiana. Dati Tecnici: Lunghezza: 6,50 m; Altezza: 8,257 m; Superficie alare: 3,585 mq; Apertura alare: 9,70 m; Peso a vuoto: 1.720 kg; Peso totale: 2.295 kg; Velocità massima: 438 km/h; Autonomia massima: 775 km.

Polikarpov I-153, uno degli ultimi biplani ad essere operativi. Tuttavia anche se superato, il Gladiator ebbe un notevole impiego.

Soprannominato Chaika (gabbiano), il Polikarpov I-153 fu il terzo studio del velivolo base il Polikarpov I-15. Un biplano manovrabile con prestazioni di livello tale da poter competere con altri velivoli del suo stesso rango. Armato con quattro mitragliatrici ShKAS, che sparavano molto più rapidamente delle armi PV-1 da 7,62 mm del modello precedente. Dotato di un motore Shvetsov M-62, circa il 25% più potente dell'M-25 del suo predecessore. Unità combinate di I-16 e I-153 furono schierate contro i giapponesi che volavano con il Nakajima Ki-27 comportandosi bene giocando un ruolo chiave nella vittoria sovietica sulla sesta armata giapponese.

Rappresentazione grafica a colori del Gladiator

Progettato da un gruppo capeggiato da H.P. Folland, il Gladiator era uno sviluppo molto affinato del Gloster Gauntlet, realizzato su iniziativa privata della Gloster, secondo la specifica F. 7/30.

Progettati da H.P. Folland, era uno di una lunga serie di caccia biplani della metà degli anni '20. Inizialmente alimentato da un motore Bristol Mercury IIA incompiuto, l'SS.18 volò per la prima volta nel 1928 e raggiunse i 294 km/h a un'altitudine di 3.048 mt.

Il prototipo, designato dalla ditta S.S. 37, volò per la prima volta nel settembre 1934 montando un motore stellare raffreddato ad aria Bristol Mercury VI-S da 645 cavalli..

Il motore aeronautico Bristol Mercury a pistoni, radiale a nove cilindri raffreddato ad aria, progettato da Roy Fedden all'inizio degli anni '20. Il Bristol Mercury era basato sul precedente motore Bristol Jupiter ma con prestazioni considerevolmente migliorate, quando fu lanciato per la prima volta nel 1925 il Bristol Mercury produceva 420 CV, le ultime varianti sovralimentate producevano 870 CV. Alla fine della produzione erano stati prodotti oltre 20.000 motori Bristol Mercury, compresi motori su licenza in Polonia, Svezia, Italia e Cecoslovacchia

L'armamento era costituito da due mitragliatrici Vickers e due Lewis. L' S.S. 37, al quale più tardi fu assegnata la matricola K 5200, fu provato estesamente prima che nel luglio del 1935 la R.A.F. ne ordinasse 23 esemplari (a partire da K 6129), secondo la specifica F 14/35; al velivolo venne allora dato il nome di Gladiator.

Il prototipo del Gladiator, ancora senza matricola militare

Tre mesi più tardi venivano ordinate altre 186 macchine (a partire da K 7893), mentre il primo Gladiator I di serie veniva consegnato alla RAF nel luglio del 1936. Nel gennaio dell'anno seguente il Gladiator entrava in servizio per presso il 3° ed il 72º Squadron. Il Gladiator I differiva dal S.S. 37 per il motore un Mercury IX da 840 hp, l'abitacolo chiuso, e l'armamento costituito da 4 mitragliatrici Browning.
Gli esemplari di produzione più avanzata furono equipaggiati con elica tripala metallica a passo fisso Fairey-Reed, al posto di quella bipala in legno a passo fisso con un motore Mercury VIII A, propulsore con carburazione a controllo automatico della miscela tramite una scatola di controllo Hobson.

Gladiator II Reg: K5200

Questa versione, a partire dalla matricola N 22 65, venne denominata Gladiator II, e posta in produzione in relazione alla specifica F 36/37: era dotata dell'equipaggiamento completo per l'impiego nel deserto, comprendente un filtro dell'aria Vokes e filtri antisabbia.
L'ultimo Gladiator 2 fu consegnato alla Raf nell'aprile 1940 e, esclusi gli esemplari esportati, la produzione totale raggiunse le 311 unità. Di queste, 38( da N 2265 a N 2302) furono modificate in Sea Gladiator per sopperire alle immediate necessità della Fleet Air Arm, mentre altri 60 (a partire da N 5500) furono costruite fin dall'inizio come Sea Gladiator.

Gladiator II K 6131

I Sea Gladiator si differenziavano da quelli della RAF, principalmente per il gancio d'arresto, i punti di aggancio per la catapulta, ed una carenatura sotto la fusoliera per un battellino gonfiabile. I Sea Gladiator furono imbarcati per la prima volta a bordo della H.M.S. Couragaeous nel maggio 1939 con l'801° Squadron.
Durante il 1940 i Sea Gladiator combatterono nel Mediterraneo e nel Mare del Nord con l'804° e l'813° Squadron, ma l'azione più nota alla quale essi parteciparono fu l'epica difesa di Malta.
Nell'aprile del 1940 4 Sea Gladiator, destinati all'impiego a bordo della H.M.S. Glorious e che giacevano imballati a Kalafrana (Malta), furono approntati per dtare l'isola di una sia pure esigua difesa aerea.
Una macchina fu tenuta in riserva mentre le altre tre battezzate Faith (Fede), Hope (Speranza) e Charity (Carità), combatterono da sole contro la Regia Aeronautica per 18 giorni, fino all'arrivo degli Hurricane.
Durante le operazioni, le tre macchine vennero equipaggiate con motore Mercury XV ed eliche a passo variabile, destinata ai bombardieri Blenheim.

Gladiator dell'Aviazione Finlandese

Allo scoppio della guerra 13 dei 35 Squadron della RAF Fighter Command avevano in dotazione i Gladiator; due di questi, il 607° è il 615° Squadron si imbarcarono immediatamente per la Francia alle dipendenze della Advanced Air Striking Force.
Nell'aprile 1940 i Gladiator del 263º Squadron furono inviati in Norvegia, la « Battaglia d'Inghilterra » solo uno squadrone era presente in madrepatria, il 247° che aveva ancora in dotazione i Gladiator I, al quale era stata assegnata la difesa locale dei Royal Naval Dockyards a Plymouth. In Africa settentrionale combatterono contro la Regia Aeronautica 4 Squadroni (33° 80°, 94º e 112º), due di essi avevano già combattuto nei cieli della Grecia, nel novembre 1940.

Gladiator K 6130

Due Squadron della Royal Egyptian Air Force, il 2° e il 5°, ebbero anch'essi in dotazione i Gladiator ma non presero in alcun modo parte attiva alla difesa aerea dell'Egitto. Un numero considerevole di Gladiator venne inoltre esportato: i primi ordinativi furono quelli effettuati dai governi Lettone e Lituano rispettivamente per 26 e 14 macchine; il governo nazionalista cinese acquistò 36 Gladiator, sebbene un numero considerevole di questi andasse distrutto in incidenti di volo durante l'addestramento e in attacchi nemici, i rimanenti colsero, frequenti successi contro i giapponesi, in particolare nella protezione della fabbrica di aeroplani di Siuchow.

Gladiator con elica a tre pale

Nel 1937 il governo belga ordinò 22 Gladiator mentre quello svedese 55. Tuttavia, il governo svedese cedette trenta dei suoi Gladiator al governo finlandese; questi giunsero in Finlandia nel gennaio e febbraio 1940, in tempo per opporsi ai russi con il 26° Squadron finlandese; queste macchine erano dei Sea Gladiator.
I 25 velivoli acquistati dalla Svezia entrarono in servizio con la Flygvapnet (Aeronautica Militare svedese) e vennero denominate J8 e J8A, questi ultimi erano equipaggiati con un motore Mercury VII da 740 cavalli, costruito dalla Nohab. Dodici Gladiator equipaggiarono una unità composta da volontari svedesi la F19, che combatterà in Finlandia contro i russi dal 12 gennaio al 30 marzo 1940.

Aeroplano dell'Aeronautica svedese

In Belgio i Gladiator equipaggiarono la 1ére Escadrille de Chasse a Diest, squadra che aveva ancora in organico 15 macchine, allorché le forze tedesche attaccarono il paese, il 10 maggio 1940.

Aeroplano della Finlandia visibile la svastica che fino al 2020 era il simbolo dell'aviazione militare

Nell'estate del 1938 12 Gladiator furono consegnati alla Norwegian Army Air Force, affinché l'unico Squadron da caccia di quell'aeronautica ne fosse dotato, ma solo sette di questi erano efficienti quando la Norvegia fu invasa, il 9 aprile 1940.
15 Gladiator furono acquistati dall'Iraq, ma tranne cinque, tutti gli altri furono distrutti dalla RAF, durante la fallita rivolta del 2 maggio 1941, ispirata dalle forze dell'Asse.

Cabina di pilotaggio e strumenti di volo

Quattro Gladiator vennero forniti all'Irlanda, 30 al Portogallo, e due furono donati alla Royal Hellenic Air Force, portando a 216 il numero dei Gladiator esportati. In totale furono prodotti, compresi quelli esportati 527 Gladiator.
Alla fine del 1940 il Sea Gladiator era stato ampiamente sostituito dal Grumman Martlet a bordo delle portaerei inglesi, mentre nel corso del 1941 anche la RAF ritirava i suoi ultimi Gladiator ancora operativi.

Il Martlet Mk II era una delle numerose versioni del caccia imbarcato American Wildcat utilizzato dalla Fleet Air Arm della Royal Navy. Ne furono costruiti in totale 100. Nonostante il loro numero fosse esiguo, il Mk II ebbe un'importanza considerevole per la storia del Wildcat. Il monoplano Martlet Mk II era dotato delle ali ripiegabili dell'F4F-4. L'aereo si distinse nella Fleet Air Arm (FAA) per le sue qualità di caccia imbarcato. Le sue prestazioni erano ottime per intercettare gli aerei da ricognizione nemici.

  • Tipo: caccia intercettore monoposto
  • Motore: Bristol Mercury IX, radiale a 9 cilindri, raffreddato ad aria erogante 840 cavalli (Bristol Mercury XIII A)
  • Armamento: Quattro mitragliatrici Browing da 7,7 mm
  • Prestazioni: velocità massima 410 km/h A 4.400 M l 395 km/h ora a 4.550 m velocità di crociera 340 km/h a 4.700 mt
  • Autonomia 600 km
  • Quota massima 10.000 mt
  • Peso a vuoto 1570 kg 1700 kg
  • Peso a pieno carico 2150 kg 2960 kg
  • Dimensioni: apertura alare 9 metri e 80 lunghezza 8,34 mt altezza 3,30 mt
  • Superficie alare 31 metri quadrati
  • Foto: https://www.airwar.ru/enc/fww2/gladtor.html

Rappresentazione grafica a colori del Gladiator

Il prototipo del Gladiator, ancora senza matricola militare

Gladiator II Reg: K5200

Gladiator II K 6131

Gladiator K 6130

Gladiator dell'Aviazione Finlandese

Gladiator con elica a tre pale

Aeroplano dell'Aeronautica svedese

Aeroplano della Finlandia visibile la svastica che fino al 2020 era il simbolo dell'aviazione militare

Cabina di pilotaggio e strumenti di volo

Grafica

Gladiator I Aeronautica belga

Grafica Gloster Gladiator

Gladiator II 247 Sq. RAF

Grafica

Gladiator I Aeronautica belga

Grafica Gloster Gladiator

Gladiator II 247 Sq. RAF N 2306