Antonov AN-74TK 100 con i colori delle Nazioni Unite in hangar per manutenzione

Antonov AN-74 TK 100 with United Nations colors in hangar for maintenance

07 Ottobre 2022
Chi si occupa della manutenzione e revisione degli aerei, da molta importanza ai sistemi di monitoraggio della salute degli aeromobili (Aircraft Health Monitoring Systems – AHMS). La tecnica ricorrente è quella di affidarsi ai vari sensori integrati su diverse parti degli aeromobili e aiutano a migliorare l’affidabilità e la sicurezza dei velivoli.
I dati rilevati contribuiscono ad ottimizzare i costi di manutenzione, sostituendo gli interventi lunghi e invasivi con ispezioni e test periodici a breve scadenza in modo da limitare al minimo i tempi di fermo dei velovoli.
Un altro sistema fondamentale per il monitoraggio dei motori è l’AIDS – Aircraft Integrated Data and Monitoring System che ad ogni volo recupera i dati e li invia a dei centri di elaborazione dati a terra, qualora notino delle anomalie, le segnalano subito, prima che si manifesti un problema importante.

Antonov AN-74 TK-100 nell'hangar per la manutenzione

É importantissimo sottolineare che ogni velivolo viene controllato e tenuto in ordine, seguendo il proprio programma di manutenzione. I costruttori elencano tutti i controlli da effettuare, le modalità di effettuazione e il periodo di tempo che deve trascorrere tra un intervento manutentivo programmato e l'altro.
Gli interventi di manutenzione si svolgono principalmente di notte.
La struttura destinata alle riparazione è l’hangar della compagnia aerea oppure del costruttore; questo enorme capannone può ospitare contemporaneamente uno o più velivoli al proprio interno garantendo ampi spazi di manovra sia di mezzi che di personale.I numerosi sensori di bordo permettono di controllare il buon funzionamento dei sistemi del velivolo e danno lo stato di salute generale del aeromobile. Gli interventi della manutenzione interviene quando vanno in scadenza i periodi di intervento programmati.

CICLO DI VOLO

La manutenzione programmata ha altri riferimenti che sono: le ore volate, a quanti cicli vengono eseguiti (un ciclo è il periodo compreso tra decollo ed atterraggio), o alla vecchiaia anagrafica dell’aereo, cioè quanti mesi o anni sono passati dalla sua entrata in servizio.

I "livelli" di manutenzione crescono nel numero e nella consistenza.

Descrizione delle operazioni di intervento sugli aeromobili:
Ispezione con l'aereo su piazzale da effettuare prima del volo: fusoliera, stato delle ali, carrello, timoni di coda, presenza di corpi estranei.
- Check “A” (aereo in hangar – da effettuarsi dopo 500/800 ore di volo): ispezione di alcune parti non strutturali delle ali e della fusoliera, controllo del corretto funzionamento elettrico / idraulico e pneumatico.
- Check “B” (aereo in hangar – da effettuarsi ogni 4/6 mesi): smontaggio, ispezione e riassemblaggio di alcune parti mobili della fusoliera e delle ali, freni aerodinamici, flaps e parti principali dei motori; verifiche approfondite dell’impianto elettrico/elettronico, idraulico e pneumatico.
- Check “C” (aereo in hangar – da effettuarsi ogni 15/21 mesi): smontaggio, ispezione e riassemblaggio di alcune parti strutturali della fusoliera, ali e dei timoni di coda, delle parti principali dei motori compresi il sistema di fissaggio dei piloni di collegamento con le ali; ispezioni accurate dell’impianto elettrico/elettronico, idraulico e pneumatico.
- Check “D” (aereo in hangar – da effettuarsi ogni 5/6 anni presso la sede principale della compagnia): smontaggio completo, ispezioni approfondite con test e riassemblaggio di tutte le parti strutturali della fusoliera, ali e dei timoni di coda, delle parti principali dei motori; smontaggio, ispezioni approfondite con test e riassemblaggio dell’impianto elettrico/elettronico, idraulico e pneumatico.

Alla fine di ogni volo il comandante dell’aereo deve redigere un resoconto delle problematiche che si sono avute agli impianti dell'aereo. Il capo del personale manutentore viene informato e interviene nei modi e col personale nevessario per le riparazioni.

Una lista MEL (Minimun Equipment List) per le riparazioni fa farsi in giornata oppure prima del volo successivo.

CARRELLO DI ATTERRAGGIO

Ispezioni alle ruote dei carrelli, ai livelli dei liquidi dei sistemi idraulici o qualsiasi altra riparazione sia necessaria, viene effettuata con una certa frequenza nell’arco della settimana, tanto da occupare una media di circa 12 ore ogni sette giorni. Costantemente per ogni aeroplano in qualsiasi parte del mondo.

Il velivolo AN 72 venne progettato per operare in condizioni difficili (piste ghiacciate e sterrate presenti in molte località della Russia, dell’Africa e dell’Asia) ed è per questo motivo che alcune parti sono sovradimensionate rispetto all’utilizzo in situazioni di “normalità”; ad esempio i carrelli ed i freni in carbonio sono di grandi dimensioni in quanto devono assicurare la stabilità nelle fasi di atterraggio e successiva frenatura nelle condizioni più disparate.

PONTEGGI METALLICI

I ponteggi metallici per la manutenzione delle parti poste a quote elevate (si pensi ad esempio ai motori, le ali e ai piani di coda).

Vista di fronte con visibili i ponteggi per operare nelle parti alte dell'aereo

Nell’hangar sono solitamente presenti lungo il perimetro dell’edificio anche gli uffici tecnici, del personale di bordo, una officina meccanica, un laboratorio per le riparazioni elettriche ed elettroniche dei componenti, un magazzino ricambi con l’archivio dei manuali per la manutenzione del mezzo, un deposito materiali e attrezzature, gli spogliatoi per gli addetti alla manutenzione e un’area ristoro/relax.

INTERVENTI LUNGHI IN HANGAR

Per concludere, in aeronautica non si improvvisa e non si tralascia niente.
Per ogni problema sono individuati i test ed i controlli da eseguire sugli apparati, le eventuali parti di ricambio da sostituire (ogni singolo pezzo presente sull’aereo, a partire dalle viti e dai bulloni, ha un proprio serial number e part number) e le verifiche da effettuarsi dopo la sostituzione della parte, sono codificati.
L’operatore di manutenzione analizza ogni aspetto in dettaglio, segue le procedure alla lettera e non improvvisa nessuna riparazione.
Nel caso in cui un intervento richieda una procedura particolare non codificata sui manuali, il capo manutenzione coordina l’intervento in prima persona e informa il servizio tecnico della casa produttrice.

Radar

Vista del motore Ivchenko Progress D-36

Motore Turbofan Ivchenko Progress D-36 e inversori di flusso

 


Yakovlev Yak-42 (nome in codice NATO Clobber), progettato nell'URSS negli anni settanta dall'OKB 115 diretto da Aleksandr Sergeevic Jakovlev