I Primi elicotteri dell'Aeronautica Militare

The first helicopters of the Italian Air Force

Mezzo secolo fa nasceva il prino nucleo elicotteri delle nostre forze armate.

3 giugno 2005

Molti anni orsono, e precisamente il 1 febbraio del 1953, si costituiva sull'aeroporto dell'Urbe (Roma) il Reparto Addestramento Elicotteri dell'Aeronautica Militare italiana.
Era il primo seme dal quale sarebbero poi germogliati i Reparti Elicotteri dell'Esercitodella Marina, dei Carabinieri e degli altri Corpi dello Stato.
Aeroporto dell'Urbe, febbraio 1953.
Figure infreddolite che un ordine di movimento ha fatto convergere su questo Aeroporto nella gelida giornata invernale.
Nella sala riunioni si incontrano: Del Giudice, Balzarelli, Rasicci, Corveddu, Virdis, D'Avola, Renda. 
Dopo le presentazioni i primi scambi di notizie per cercare di sapere qualcosa di più su questo Reparto Addestramento Elicotteri che, come precisa il Foglio d'Ordini in data 1 febbraio, viene costituito con sede sull'Aeroporto dell'Urbe.
Il Comandante, il T.Col. Pilota Giulio Marini, è in Inghilterra insieme ad altri piloti, il Magg. De Giorgi, il Cap. Pennacchi e il Ten. Ferretti, per il passaggio sui due elicotteri Westland-Sikorsky WS 51 che tra circa un mese arriveranno in volo da Yeovil nella contea di Somerset (sud Inghilterra).

I primi elicotteri dell'Aeronautica Militare, e delle Forze Armate italiane, sull'Aeroporto dell'Urbe nel 1953. Sono due WS 51 e tre Bell 47 D-1
The first helicopters of the Military Air-Force and of the Italian Army on ground at the Urbe airport in 1953. They are: two WS 51 and htree Bell 47 D-1.

Alcuni giorni dopo al vicino scalo ferroviario arrivano i tre elicotteri Bell 47D-1 ordinati negli Stati Uniti, con i quali ha inizio l'attività elicotteristica dell'Aeronautica Militare, anzi, delle Forze Armate Italiane.   Ancora un pò di tempo e arriva il grande giorno: il primo elicottero è pronto per il primo volo di controllo.
Il Ten. Del Giudice è ai comandi: è un pilota esperto di Bell 47 perchè ha svolto una lunga attività con gli elicotteri civili ceduti all'Italia dalla Fondazione Rockfeller per la disinfestazione delle zone malariche poco dopo la fine della guerra.
Dopo un quarto d'ora di volo l'elicottero atterra: tutto a posto.
Nel giro di pochi giorni, anche gli altri due elicotteri vengono montati e collaudati. 
Quando arriva dalla Gran Bretagna il Comandante con il Magg. De Giorgi e i due elicotteri WS 51 dopo un volo non facile di 2500 chilometri, il Reparto è già quasi organizzato.

Attivita degli uffiali del Reparto

Incomincia l'attività programmata del Reparto.
Nuovi piloti e nuovi specialisti vengono assegnati al gruppo. 
E' arrivato il Ten. Pilota Cafiero e i M.lli Piloti Lepore, Omodeo e Cavo e tra gli specialisti, dall'Inghilterra dove hanno effettuato il corso sul WS 51, i M.lli Salussolia, Ponsalino , Vidussi, Ferri, Mazzarella e i Serg. Renda, Piacentini, D'Avola, mentre sei giovani specialisti Morgagni, Apolito, Della Rosa, Clericuzio, Sorbara e Scioli, rappresentano le nuove leve destinate a proiettare nel futurol'esperienza dei sottufficiali più anziani.
I Capitani Frixa e Mantovani sono in arrivo dagli Stati Uniti dove hanno frequentato un corso di pilotaggio sugli elicotteri Bell 47 e Sirkosky H-19.
Bisogna abilitare nuovi piloti, mantenere in addestramento quelli già abilitati, fare corsi di istruzione teorici ai nuovi specialisti,completare la organizzazione tecnico-logistica, fare ispezioni e mantenere l'efficienza degli elicotteri.
E' in questo periodo che la ditta Agusta, con una non indifferente dose di coraggio, avvia la produzione di una serie di dieci elicotteri Bell 47 G, ordinati dall'Aeronautica Militare italiana, dopo aver stipulato con l'americana Bell un accordo di licenza.  
Un sensibile aumento della richieste operative mette per un attimo in crisi il reparto,subito rientrata per la presenza in Italia di una industria elicotteristica che sicuramente avrebbe contribuito a risolvere quei problemi inevitabili di natura tecnico-logistica.

Alcuni ufficiali del Reparto Addestramento Elicotteri.
Da sinistra Cap. Vincenzo Frixa, Cap. Mario Pennacchi, T. Col. Giulio Marini, Cap. Girolamo Del Giudice, Ten Dante Cafiero.
A group of Officiers belonging to the Helicopter Training Division.
From the left: Cap. Vincenzo Frixa, Cap. Mario Pennacchi, Ten Col. Giulio Marini, Cap. Girolamo Del Giudice, Ten. Dante Cafiero.

Nella foto: Il Comandante del Reparto Addestramento Elicotteri Cap. Vincenzo Frixa, sulla base di Araxos in Grecia, dove uomini e mezzi hanno partecipato, nell'estate del 1953, alle operazioni di soccorso nelle zone colpite dal terremoto.
The helicopters' Training Division Commander Cap. Vincenzo Frixa, at Araxos, Greece, where men and means of his division took part, in the Summer of 1953, during the rescue operations in the eartquake struk areas.

Nel quadro di questa presenza industriale visitano l'aeroporto dell'Urbe il Comm. Domenico Agusta con il Fratello Dott.Mario, accompagnati dal Gen. Pellacci.
Nessuno avrebbe mai pensato che da li a vent'anni l'Agusta sarebbe diventata la seconda produttrice mondiale di elicotteri con oltre duemila macchine prodotte in circa 20 modelli alcuni dei quali di propria progettazione.
Trascorrono alcuni mesi di intenso lavoro, quando giunge un ordine operativo: regioni e isole greche sono state devastate da un terremoto e urge portare soccorso. Un elicottero WS 51 si trasferirà in volo a Patrasso mentre due Bell 47 saranno caricati su un trasporto SM 82 per raggiungere la stessa base, essere rimontati, collaudati ed essere operativi.  Il tutto nel giro di poche ore. 
E' la prima vera missione operativa: medici,  personale paramedico, materiale sanitario e di soccorso viene spostato sul luogo dove necessita.    Non mancano i momenti di cameratismo quando sprezzanti del pericolo fu portato in salvo l'equipaggio di un elicottero straniero incidentato.
Venti giorni dopo si riprende all'Urbe la normale attività del Reparto. 
Non passa molto tempo che cinque nuovi elicotteri, ritirati dal Comandante Lancia e dal capo dell'Ufficio di Sorveglianza Tecnica, Ten. Mannavola, e portati, dopo il positivo volo di accettazione, al Reparto per il loro impiego operativo.

Nella foto: Estate 1954 - Nel golfo di Gaeta un elicottero, pilotato dal T. Col. Marini, effettua per la prima volta un appontaggio su una nave, l'incrociatore Garibaldi della Marina Militare.
Summer 1954 - In the gulf of Gaeta, an Helicopter, driven by Lieut. Col. Marini, tries for the first time an on-deck landing on cruiser 'Garibaldi' belonging to the Military navy.

Il Reparto è cresciuto e si è fatto adulto: tremila ore di volo molte delle quali in reali operazioni di soccorso hanno portato i piloti e gli specialisti a una preparazione soddisfacente, gli stessi che da li a qualche mese formeranno i primi reparti elicotteri dell'Esercito e della Marina.
Nel 1955 quando il comando viene assunto dal Magg. Pilota Silvio De Giorgi che aveva avvicendato il Ten. Col Marini, avviene il trasferimento sull'aeroporto di Frosinone.
In quella base si trova il personale e il necessario supporto logistico per la creazione di un Centro Elicotteri articolato su un Gruppo Impiego e un Gruppo Scuola, quest'ultimo indispensabile per la formazione teorico-pratica per piloti e specialisti delle tre Forze Armate e del nascendo Gruppo Elicotteri del Comando Generale della Guardia di Finanza.

  English version

Many years ago, to be exact, on 1 February 1953, the first helicopter training unit of the Italian Air Force came into existence.
It was the first seed from which all the elicopter units of the Army, Navy, Carabinieri as well as of all other Italian Corps were to later spring.
We thought back again first two years.
At that time, Lt. Col. Giulio Marini, commanding officer of the newly formed unit, was in the United Kingdom togheter with Maj. De Giorgi, Capt. Pennacchi,and Lt. Ferretti, to prepare for the ferry flight from Yeovil of two Westland-Sirkosky helicopters.
Meanwhile, three Bell 47 D-1's, ordered from the United States, arrived at the nearby railway freight yard. The arrival of these three machines marked the beginning of rotary-wing activity of the Italian Air Force, and in fact, of all the Italian Armed Forces.
The culminating point was reached a little later, when the first helicopter was ready for flight testing, with Lt. Del Giudice, an experienced Bell Model 47 pilot, at the controls. 
Del Giudice's previous experience derived from his assignement to the civilian helicopters presented to Italy by the Rockfeller Foundation.
These helicopters were used with great success for the disinfestation of malarial areas in Italy soon after the end of World War II.
Following the 15-minute test flight at Urbe the aircraft lands. Everything is OK.  
Assembly and testing of the two other helicopters is a matter of a couple of days.
When Lt. Col. Giulio marini and Maj. De Giorgi arrive from the UK with the two WS 51's after a none-too-easy ferry flight of 2500 km, the IAF helicopter unit becomes a reality.
This is just the time when Agusta, displaying no small degree of courage, enters into license agreement with the Bell Helicopter Company, and starts production of a series of the first ten Bell 47 G helicopters ordered by the Italian Air Force.
Following a few months of intensive works on the part of the eager members ofthe new Helicopter Unit, an unexpected mission is urgently demanded of them: the greek mainland and islands have been laid waste by earhquake shocks, and assistance is badly needed.
Helicopters are the only vehicles capable of operating in the devastated areas. 
The Unit's commander calls the officers on duty, and gives the necessary orders: a WS 51 helicopter is to fly to the Araxos airbase whilw two Bell 47's are to be aifreighted to the same base in two S-82 transport aircraft.
These three helicopters are operated daily from daybreak till dusk in missions ranging from the transport of injuried people, medical personnel, and sanitary supplies to reconnaissance and survey flights.
Obviously, the unique capabilities of the helicopter could not long be confined to fulfilment of Air Force operational requirements only.  
The next phase of activity was development of sooperation with both the Army and Navy.
Among other innovative missions, the Helicopter Unit is requested to perform deck landings on the Navy cruiser Garibaldi first while it is at anchor, and then while it is underway.
It is the first time in Italy that this type of operational experiment is successfully performed.
The Helicopter Unit is now grown-up: 3.000 flight hours, many of which for actual rescue operations or for various operational missions, trebled helicopter fleet, quadrupled fully-trained personnel.
It is from this small nucleus of helicopters and personnel that a program for the build-up of specialized personnel for the Army, Navy, and Air Force units was indicated.
In the early months of 1955, it was decided to organize a Helicopter Training Center at the Frosinone airport, and this facility may now be seen as the principal source of trained pilots and ground crew for all the Italian rotary wing services, and for personnel of many other nation's services as well.

 

Domenico Agusta un grande imprenditore dell'Industria Aeronautica italiana

Elicotteri

Ci è sembrato importante divulgare e pubblicare le foto che abbiamo trovato, di incidenti accorsi a elicotteri delle nostre Forze Armate per una conoscenza documentale.
Sono foto di molti anni orsono e delle quali non abbiamo potuto avere dettagli, solo su alcune di esse abbiamo rilevato parziali indicazioni e che riportiamo.

Un nemico mortale per gli elicotteri

Gli elicotteri hanno un nemico mortale: sono i cavi dell'alta tensione che costellano tutte le nostre valli montane.
Non c'è salvezza per il mezzo aereo che li investe.
La segnalazione delle linee è una necessità.

Bell 47 D-1 incidentato in montagna dopo l'urto con i cavi dell'alta tensione

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