Addestramento delle Crocerossine di Padova in quello che fu il III RAL Reparto di Elicotteri dell'Esercito - 2001

Training of the Red Cross nuns of Padua in what was the III RAL Group of Army Helicopters - 2001

L'addestramento del personale militare e civile per interventi di soccorso è prassi nei corpi dello Stato fra i quali le Forze Armate. Uno di queste giornate di addestramento avvenne nel 2001 e aveva come soggetti S.O.A.T.C.C. , Sottosistema Avanzato di Comando e Controllo dell'Aviazione dell'Esercito, (il reparto che fu il XXX RAL) presente nell'Aeroporto "Gino Allegri" di Padova e la CRI (Croce Rossa Italiana) sede di Padova.

Crocerossine e il Comandante Vito Paladino davanti all'elicottero AB 205

La giornata di addestramento organizzata tra il comando elicotteri e la CRI ha permesso di consolidare la collaborazione in una sinergia di competenze, con l'obiettivo di formare il personale della CRI alla conoscenza dei mezzi aerei, dei tecnici, piloti e delle loro metodologie di intervento.

Gruppo di militari e sorelle crocerossine

Il gruppo di militari presenti nella foto sono: Ten. Col. Maurizio Bussetto, Cap. Francesco Rapisarda, Ten. Col. Vito Paladino, Cap. Renato Tognoni, Ten. Col. Medico Paolo Bruno, Cap. Luca Torelli, Magg. Eugenio Luraghi.

Foto di gruppo con i nomi dei partecipanti al corso

Ha partecipato alla giornata dedicata all’addestramento un gruppo della CRI sede di Padova, i nomi delle partecipanti, sono le Sorelle Crocerossine: Luisa Facchinato, Elodia Cacco, Giancarla Barbato, Lidia Serena, Patrizia Ferrato, Anna Bertacco, Facchinato Rosanna.

Il primo elisoccorso strutturato con personale medico e infiermieristico coordinato avvenne il 14 giugno 1986 su iniziativa della Regione Emilia Romagna e ebbe come soggetti attivi l’ allora U.S.L. 27, ACI 116, e l’ apporto tecnico di AGIP Petroli.
Il servizio che prese avvio in quel momento fu ripetuto e mai interrotto.
Seguì una fase organizzativa che coinvolse il personale e i mezzi aerei acquisiti dagli Enti che aderirono alle varie operatività.

Renato Tognoni con la sorella Luisa Facchinato

Siamo all'inizio del secondo millennio e una nuova proposta organizzativa dell'elisoccorso viene sancita da alcuni provvedimenti di legge e convenzioni regionali che introducono i corsi di formazione per l'attuazione del soccorso sanitario e quello alpino, trasformando l'intervento di aiuto, fino a quel momento impostato sulla esperienza e operatività dei reparti di elicotteri dei Vigili del Fuoco, Guardia di Finanza e 118, in qualcosa di maggiormente strutturato e confacente alle necessità.
Il personale della CRI già portatore di competenza e professionalità prende contatto con l'elicottero e viene a conoscenza delle sue possibilità: nell'operare con le Forze Armate.
Il il partner naturale delle Forze Armate Italiane dell'elisoccorso è la CRI.

Le sorelle Luisa Facchinato, Elodia Cacco, Patrizia Ferrato sul piazzale elicotteri a Padova

Formazione nell'uso del mezzo aereo per il soccorso tenendo presente i vari ruoli nella gestione dell'intervento, contribuendo al buon fine dell'azione in modo da non trovarsi impreparati al momento dell'emergenza: sviluppare l'esperienza operativa necessaria per operare in sicurezza e con la piena consapevolezza delle procedure e delle tecniche di soccorso.

Nel caso specifico le crocerossine non avevano eseguito missioni in nessun altro tipo di elicottero e si apprestavano per la prima volta a esseguire operazioni valide per qualsiasi aeromobile.
Infine, condividere le reciproche esperienze al fine di conseguire un unico obiettivo nell’incrementare le capacità operative degli assetti di soccorso e di aumentare i livelli di sicurezza nella condotta delle operazioni.

L'elicottero AB 205 con l'identificativo EI-330 usato per l'addestramento.

L'iniziativa puntava a migliorare l'efficienza e la tempestività delle operazioni di soccorso, recupero e trasporto degli eventuali infortunati, pertanto si è proceduto a far conoscere il velivolo che in questo caso è un AB-205, dei tecnici che a bordo vi operano e sulla tecnica di avvicinamento al mezzo quindi con l'addestramento all'atterraggio "fuori campo".

Agusta Bell AB 205 atterrato su un terreno piano per lo sbarco e reinbarco del personale

Uno delle operazioni e degli apprendimenti auspicati fu quello dell'uso dei segnali visivi convenzionali e internazionali per indicare ai piloti come agire, (vengono informate le crocerossine che nonostante ci siano segnalazioni da terra, sa rà sempre il pilota a decidere come procedere).

Grafica della segnalazione con l'indicazione delle ore dell'orologio per sostituire i punti cardinali.

Il ruolo del segnalatore riveste una grande importanza quando da terra fornisce al velivolo in atterraggio indicazioni utili per: determinare il luogo dell'atterraggio, (dall’alto non è sempre facile individuare il luogo dove posarsi, l’aiuto del soccorritore a terra è spesso fondamentale per guidare l’elicottero sul posto.
Da molti anni i comuni si sono dotati di strutture idonee all'atterraggio per le attività di elisoccorso pertanto le aree sono riconoscibili da il largo cerchio di colore bianco di almeno 15 metri di diamentro, con una grande H disegnata al centro, il tutto visibile bene dall'alto.

In generale il buon senso vuole, che nell'operare la scelta dell'area di atterraggio dovrà essere il più possibile ampia e lontana da da cavi elettrici aerei, piante o altri ostacoli.
Sta agli operatori a terra segnalare l'area indicando al pilota la posizione di questa con la tecnica delle ore dell'orologio immaginando l'elicottero al centro del quadrante con la prua ad ore 12: nell'esempio garfico la comunicazione s arà: siamo a ore 11.

Le comunicazioni con il velivolo avvengono via radio utilizzando il canale predisposto e in ogni caso devono risultare chiare, precise e sintetiche; assicurarsi che il messaggio sia stato capito.
All'approssimarsi del mezzo aereo l'addetto alla segnalazione

 

A 129 Mangusta

Photo courtesy Massimo Guidotti 1990 A 129 Mangusta